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venerdì 12 febbraio 2010

Cambogia... succede anche questo....

Un grande problema

CAMBOGIA, VIA DALLA STRADA
Assicurare la sopravvivenza dei bambini, proteggerli dai rischi di abuso e sfruttamento, organizzare corsi per l’inserimento a scuola: sono gli obiettivi del progetto di Cifa per i bimbi poveri di Neak Loeung.

La Cambogia è uno dei paesi più poveri del Sudest asiatico. Il 34% della popolazione vive con meno di un dollaro al giorno e circa la metà dei bambini è malnutrita. La Cambogia è un paese giovane, il 40% della popolazione ha meno di 14 anni e solo il 5% ha più di 65 anni, tuttavia ha un tasso elevato di mortalità infantile a causa dell’Aids. Tanti, troppi, i casi di sfruttamento e di abuso sui minori. L’estrema povertà nelle aree rurali spinge le famiglie a spostarsi verso le città in cerca di migliori opportunità. L’immigrazione urbana acuisce l’emarginazione sociale di queste famiglie e non risolve i problemi economici.
Povertà, emarginazione, mancanza d’istruzione e carenza di servizi sociali: sono questi i fattori principali che inaspriscono il fenomeno dei minori di strada nel paese. Le condizioni sociali rappresentano la ‘situazione perfetta’ per i predatori del sesso che per pochi dollari ‘comprano l’anima’ di migliaia di bambini e ragazzi che vedono nella prostituzione l’unica alternativa possibile alla sopravvivenza con gravissime conseguenze per la salute e per lo sviluppo psicologico e sociale.

Rapiti, sfruttati, rivenduti

Non esistono stime attendibili sull’estensione del fenomeno che è particolarmente visibile nelle zone urbane. Bambini rapiti o comprati dalle mafie alle famiglie spesso inconsapevoli, rivenduti ad altre organizzazioni criminali per farli prostituire in strada o nei bordelli, luoghi utilizzati anche per la produzione di pornografia. È in questo contesto che Cifa ha deciso di realizzare il progetto ‘Anch’io so leggere e scrivere’. Un intervento finalizzato all’istruzione primaria per i minori di strada di Neak Loeung. A 60 km da Phnom Penh, capoluogo della provincia sud-orientale di Prey Veng, Neak Loeung è al confine con il Vietnam, e punto nevralgico del corridoio meridionale della sub-regione del Mekong, che collega la Thailandia al Vietnam, attraverso la Cambogia. Territorio paludoso, tagliato in due dal fiume Mekong è in continuo movimento. Auto e camion in attesa di traghettare sull’altra sponda creano lunghissime file e i bambini cercano di vendere ai passanti frutta, cibo e bevande. In tale situazione i minori rappresentano un’importante fonte di reddito per le famiglie e un guadagno di soli 50 centesimi di dollaro è fondamentale per il sostentamento del nucleo famigliare. La strada è per questi bambini il luogo dove trascorrere la vita.

Il progetto ‘Anch’io so leggere e scrivere’ vuole migliorare l’inclusione sociale e contribuire a ridurre la povertà favorendo i bambini di età inferiore ai 14 anni, i più esposti al rischio di sfruttamento. Oltre all’inserimento scolastico delle piccole vittime e alla lotta contro la dispersione scolastica il progetto punta all’istruzione primaria e all’insegnamento delle basilari nozioni igienico-sanitarie oltre che al monitoraggio e alla prevenzione della violenza e del traffico dei minori. Ma le previsioni di costo sono notevolmente aumentate rispetto alle previsioni iniziali e servono altri finanziamenti per ampliare la struttura e proseguire negli anni a venire per far conoscere la forma più bieca di sfruttamento dei minori a fini commerciali e cercare un aiuto concreto per le vittime di questo ‘mercato.


"La vuoi una bambina di dieci anni? O preferisci il mio fratellino, che di anni ne ha otto?". Assieme alla marijuana e all'anfetamina, questo offrono i papponi agli occidentali che scendono negli alberghi da due soldi attorno al lago Bung Kak di Phnom Penh. Anche l'autista di tuk-tuk propone creature di cui abusare: "Conosco un bordello pieno di ragazzine. Costano care, però. Almeno venti dollari".

Che la Cambogia sia ancora un paradiso per pedofili lo dimostrano anche le statistiche: una bambina su quaranta viene venduta ai bordelli, alcune di queste hanno appena 5 anni. Almeno un terzo delle prostitute cambogiane è minorenne. "Eppure, qualcosa sta cambiando", dice Bruno Maltoni dell'Organizzazione mondiale per le migrazioni, direttore di un progetto finanziato dalla Cooperazione italiana contro il traffico di minori a scopo sessuale in Cambogia.

Negli ultimi anni, Maltoni ha addestrato la polizia cambogiana a riconoscere i segni di abuso, a interrogare vittime e carnefici, a compiere perquisizioni. "Il governo ha deciso di affrontare il problema - spiega Maltoni - ma c'è ancora molto da fare, soprattutto a livello giudiziario. Una volta arrestati, è difficile che i pedofili siano giudicati e condannati".

Anche la cronaca recente sembra avvalorare l'ipotesi che le autorità abbiamo finalmente cominciato a combattere il fenomeno. La settimana scorsa, in una pensioncina della capitale sono stati arrestati due tedeschi che stavano girando un video mentre stupravano un minore. Due giorni fa, sulla spiaggia di Sihanoukville, nel sud del paese, la polizia ha fermato un francese, anche lui colto in flagrante, che stava violentando un ragazzino di strada. E ieri, infine, in galera è finita una coppia di cambogiani che aveva venduto la verginità della loro bimba di undici anni.

Gli orchi sono spesso europei, australiani o statunitensi. Ma ci sono altri mostri, più insidiosi, perché si confondono tra i cambogiani, quindi più difficili da intercettare. Sono quei pedofili, numerosissimi, che arrivano da Taipei, Hong-Kong, Pechino. "Ci sono cinesi che festeggiano la firma d'un contratto comprandosi una vergine cambogiana, perché credono che deflorarla li ringiovanisca e perché temono che con una prostituta potrebbero beccarsi l'Hiv", spiega Seyla Semleamp dell'ong Aple (Action pour les enfants).

"Il problema è che spesso sono le famiglie stesse a fornire loro le bimbe". Bimbe che, quando tornano a casa dopo aver trascorso un paio di notti con il loro stupratore, sono prese a sassate dagli uomini del villaggio, perché considerate srey kouc, anime rotte.
"Perciò, dopo che una madre ha venduto la verginità di una bimba di 10 anni per 500 dollari, la piccola finisce in un bordello".

Secondo Rithy Pech dell'organizzazione Riverkids da quando le autorità hanno cominciato, sia pure blandamente, a reprimere la prostituzione infantile, i prosseneti hanno cambiato le regole del loro commercio. Se una volta le baby-prostitute le trovavi nei quartieri a luci rosse, negli alberghetti e nei bordelli, oggi bisogna andare nei centri di karaoke e nelle sale di massaggi. L'abominio è forse più occultato di una volta, ma non meno diffuso.

Fino a un paio d'anni fa, per esempio, al famigerato "Km 11", un miserabile borghetto a undici chilometri dal centro, per pochi dollari le madri offrivano i loro piccoli sul portone di casa. Oggi, continuano a farlo, ma più di nascosto. "C'è poi un altro sistema per aggirare i controlli", aggiunge Pech. "La mamasan (la ruffiana, ndr) dà al bimbo un cellulare con una ricarica di 10 dollari. E lei va in giro con l'album fotografico della sua scuderia di piccoli schiavi da mostrare al cliente. All'ultimo minuto, chiamerà il prescelto per dirgli dove recarsi".

Il centro che Pech dirige in uno slum della capitale offre assistenza sanitaria, educazione, ma anche un piatto di riso a bambini di strada, la maggior parte dei quali ha subito violenza sessuale. Sono circa trecento, inzeppati in stanzette senza finestre, ma finalmente sorridenti, perché al riparo dai soprusi. "Quelli che vede sono tutti potenziali schiavi sessuali", dice Pech. Quanti di loro lo sono già stati? "Almeno la metà".

Il direttore del centro ci fa conoscere Chenda, una timida tredicenne che è stata ripetutamente violentata dallo zio e che qui studia l'inglese. È difficile che le ragazze come Chenda raccontino il calvario che hanno subito. "Improvvisamente, magari dopo sei mesi che sono da noi, parlano e si liberano del peso che le opprime", spiega Pech.

Come Maltoni e Pech, anche la parigina Françoise Bricout dell'ong La Goutte d'Eau appartiene a quella falange di operatori umanitari che portano sollievo alle piccole vittime del vizio. A Neak Leung, un paesino sulle sponde del Mekong, Françoise coordina un centro con circa duecentottanta bimbi, molti dei quali strappati dai bordelli dove lavoravano da anni, e che adesso cercano di trovare una ragione per continuare a vivere.

Prima di approdarvi, nessuno di loro era mai stato a scuola. Qui viene loro insegnato un mestiere (di meccanico, sarta, barbiere o falegname), per far sì che un giorno sia possibile reintegrarli nella società. Uno di loro si stringe stretto stretto a Françoise, quasi volesse proteggerla. È Sovannarith Sam, un sedicenne handicappato mentale, che fu ritrovato tra le immondizie di Battambang, nel nord del paese, quando di anni ne aveva 10. "Era stato stuprato, più volte. Lo si evinceva dal comportamento ossessivo che aveva con i suoi coetanei", dice Françoise.

"Di solito, i bambini non denunciano i loro padri dai quali sono stati violentati perché sanno che la polizia li arresterebbe e che la famiglia andrebbe in rovina e non avrebbe più di che mangiare". La nuova maledizione del porto di Sihanoukville è la yahma, così viene chiamata una micidiale metanfetamina fabbricata in Thailandia, di cui ne fa uso l'80 per cento delle lolite cambogiane. La vecchia, ma sempre attuale maledizione del luogo sono i pedofili occidentali, che qui guardano le loro prede sulla spiaggia.

Foto cambogiane








Ecco alcuni validi motivi per visitare questo lontano paese del sud est asiatico....

Capodanno Cinese


Oggi, 13 febbraio 2010, iniziano i festeggiamenti per l'arrivo del nuovo anno nel calendario cinese.
Questa mattina mi sono svegliato con una salva di botti da far impallidire i napoletani.... Come se fosse esploso accidentalmente un magazzino di fuochi artificiali..... e poi, petardi nelle strade, in mezzo ai passanti, come se nulla fosse..... mi aspetta una tre giorni di botti e luminarie!!!

La Festa di Primavera (in cinese semplificato 春节; in cinese tradizionale 春節; in pinyin Chūnjié) o capodanno lunare (in cinese semplificato 农历新年; in cinese tradizionale 農曆新年; in pinyin Nónglì xīnnián), in Occidente generalmente noto come capodanno cinese, è una delle più importanti e maggiormente sentite festività tradizionali cinesi, e celebra per l'appunto l'inizio del nuovo anno secondo il calendario cinese. Oltre che, ovviamente, in Cina, la festività viene celebrata in molti paesi dell'Estremo Oriente, in particolare Korea, Mongolia, Nepal, Bhutan, Vietnam e Cambogia(dove prende il nome di Tết Nguyên Ðán) e Giappone (in cui è stata una festività ufficiale fino al 1873) ed anche nelle innumerevoli comunità cinesi sparse in tutto il mondo.

Essendo quello tradizionale cinese un calendario lunisolare, i mesi iniziano in concomitanza con ogni novilunio; di conseguenza la data d'inizio del primo mese, e dunque del capodanno, può variare di circa 29 giorni, venendo a coincidere con la seconda luna nuova dopo il solstizio d'inverno, evento che può avvenire fra il 21 gennaio ed il 19 febbraio del calendario gregoriano. A partire da questa data, le festività durano per quindici giorni, concludendosi con la tradizonale festa delle lanterne (in cinese semplificato 元宵节; in cinese tradizionale 元宵節; in pinyin yuánxiāojié).

Il Capodanno cambogiano, il Bonn Chaul Chhnam, si festeggia per tre giorni a metà febbraio, si offrono doni alle divinità degli altari domestici e dei templi. Le famiglie si ritrovano per trascorrere il tempo con i tradizionali giochi della festa.

giovedì 11 febbraio 2010

Sbaragonzi


Lo sbaragonzo è un tipico animaletto cambogiano che vola e salta.... Quando pizzica lo fa' con tutta la sua cattiveria..  

Quando si viene punti, oltre alle cure mediche bisogna preventivare la lontananza dalla sabbia e dall'acqua di mare per almeno 5/7 gg, per essere sicuri di una completa guarigione..

Il primo dolore è lancinante... come bucarsi un piede con un chiodo ( esperienza gia' fatta).... poi subentra una sorta di pace interiore... Il giorno dopo o la sera stessa, dipende dalla grandezza dello Sbaragonzo, appare una sorta di bolla piena di liquido, come una vescichetta da bruciatura... bisogna ritardare il piu' possibile la foratura della stessa, anche se appare piu' dolorosa tenerla....

Perchè quando questo avviene, il dolore passa dalla vescichetta a tutta la zona interessata... Nel mio caso infiammazione del muscolo e relativo gonfiore... diventa difficile camminare, girarsi nel letto quasi impossibile...

Sono andato in una sorta di ospedale... una via di mezzo tra la casa nella prateria ed il Doc House.

Misurata la pressione, con manometro da camion, prova della febbre con risultato positivo e, infine, controllo della ferita.....

Il doc ha tergiversato un po' poi ha deciso che era meglio scavare con uno specillo e trovare il pungiglione.... divertente come passeggiare a piedi nudi su un cactus....

Alla fine, non senza qualche difficolta', il piccolo scavatore è arrivato all'obbiettivo.... estrazione e lavaggio della ferita, disinfezione con Povidone Iodine -  Topical Solution ed infine prima applicazione di Crema Hydrocortisone 1%. Applicazione finale di garza sterile adesiva Urgosterile, compilazione della ricetta per acquisto dei farmaci, scritta sul retro di una ricevuta della lavanderia del doc..... e passaggio di routine alla cassa.... Visto che sono Barang mi tocca pagare per intero.... 20.000 real (5$) 

La gita al P.S.Kampuchea si risolve, per questa prima volta, assai bene....

Solo un pensiero mi rimane...... Sbaragonzo, lì mortacci tua....!!!!

 

venerdì 5 febbraio 2010

Eccomi qui...


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Finalmente, dopo innumerevoli ore passate a cercare una connessione decente, a combattere con questo caldo cosi' strano per me, a sterminare l'invasione di formiche mordaci sul mio letto.. dopo tutto cio'.. finalmente, Eccomi.

I miei primi 20 gg in Cambogia, a Sihanoukville, si sono rivelati strani, pieni di nuove conoscenze e di grandi delusioni.

Sono partito per questo viaggio/avventura con lo scopo di trovare qualcosa nella mia vita che desse ancora stimoli, che so', una nuova idea di vita, magari un trasferimento, un cambiamento. Avevo conosciuto la Cambogia in un viaggio precedente, come turista. Avevo visto delle cose e delle situazioni di vita che, una volta tornato in Italia, mi sarebbero mancate. Ma il ritorno cosi' fortemente voluto, per ora non ha dato i risultati sperati. Nell'euforia dei primi giorni ho visitato in lungo ed in largo la zona, cercando occasioni o sensazioni che mi obbligassero a restare, che mi dessero una scusa per non tornare. Cose che finora non ho trovato. Sara' stato il ricevere notizie da casa sulla salute di mio padre e la successiva preoccupazione ed indecisione sul tornare o meno a casa. Come se il mio rientro potesse far guarire il mio paparino piu' in fretta.. Ora che è casa sono piu' tranquillo..

Cosi'... adesso che ho capito che probabilmente il mio futuro non sara' qui, anche se una parte di me non è ancora convinta, mi limito a raccontarVi cosa vedono i miei occhi.... quale straordinario paese è la Cambogia...

Un po' di geografia per farvi capire dove sono... Mi trovo a Sihanoukville, seconda citta' per numero di abitanti. La citta' si trova sul mare ed il suo porto è l'unico della Cambogia. Qui siamo molto distanti dalle rovine magiche di Angkor Wat, dalla stranezza del Floating Village dove i suoi abitanti vivono esclusivamente sull'acqua o dal gigantesco lago Ton Sap e dal grande fiume Mekong, dove qualcuno racconta di aver visto il raro delfino bianco che vive li. Siamo lontani anche dalla capitale Phnom Pehn, dalla sua reggia imperiale, dai Killing Field e dalla tristemente famosa S-21. Qui siamo dove il turismo di nicchia imperversa, dove le feste sulla spiaggia sono all'ordine del giorno, dove i venditori di maryuana sono piu' numerosi degli accattoni e dove le ragazze si vendono per 3 dollari o 15 dollari tutta la notte... Dove i Tuk Tuk ti chiedono 1 dollaro per farti fare 5 km oppure, se sei appena arrivato 15 dollari per farti vedere tutto quello che c'è nei dintorni.. Questa è la citta' che il Principe Hussein ama visitare  quando non c'ha un cazzo da fare nella capitale... la citta' dove lo scooter lo puoi usare come ti pare, è un mezzo di trasposto e, pertanto tutto viene portato sulla lunga sella del mezzo, dai bambini agli animali, e parlo al plurale... Dove è vietato accendere la luce di giorno, pena una multa da 1000 a 5000 real, dove il casco viene indossato dalle 08.00 del mattino alle 20.00 di sera.... poi anarchia, tanto la polizia smette di lavorare..

La notte è abbastanza fresca rispetto al giorno.. chi dorme per strada dentro le amache appese agli alberi oppure alle inferriate delle, poche, villette, lo fa coprendosi con coperte che noi, poveri occidentali, usiamo solo in inverno.

Il giorno, di contro, la temperatura non scende mai sotto i 30°..... ed è solo grazie ad una leggera brezza che, a volte, diventa vento, che noi poveri occidentali riusciamo a respirare...

....continua....